That Boutique-y Whisky Company

That Boutique-y Whisky Company, spesso nota secondo l’acronimo TBWC, è un giovane imbottigliatore indipendente, diventato in pochi anni di attività un marchio iconico tra gli appassionati, forte di un’immagine informale, di grande rottura rispetto a quella tradizionale e classica del single malt scotch whisky.
That Boutique-y Whisky Company è stata fondata nel 2012 da Justin Petszaft, Ben Ellefsen, Tom McGuinness e Joel Kelly, inizialmente come costola del retailer online Master of Malt all’interno della galassia Atom Brands. Il marchio TBWC ha raggiunto rapidamente lo status di imbottigliatore indipendente di culto e ha visto una crescita esponenziale, tale da attirare l’attenzione del gruppo InBev: ZX Ventures, la divisione del colosso americano dedicata all’innovazione, stabilisce una partnership con Atom Brands nel 2018, lasciando piena libertà di azione ai fondatori e garantendo all’azienda nuova linfa per progetti sempre più ambiziosi.
Nel corso degli anni, TBWC ha imbottigliato barili di oltre 130 distillerie, cercando di coprire l’intero panorama mondiale della produzione di whisky: oltre 80 distillerie scozzesi di single malt, aperte e ormai chiuse, 6 di single grain, whisky dall’India, dal Giappone, dalla Svezia e dall’Irlanda, dalla Germania e dalla Nuova Zelanda, perfino dal Sudafrica, e poi bourbon e rye americani, senza contare batch limitati di blended e blended malt. Fino al 2016, gli imbottigliamenti di TBWC non indicavano l’età di invecchiamento, vista la convinzione tutt’ora viva che a contare siano qualità e profilo aromatico: a partire dall’aprile di quell’anno però, supportando la campagna per la Scotch whisky transparency lanciata da John Glaser, si è deciso di indicare ogni informazione utile in etichetta. Negli ultimi cinque anni TBWC ha fatto incetta di riconoscimenti e premi nei più importanti concorsi dedicati agli spirits in giro per il mondo.
La caratteristica che rende That Boutique-y whisky Company immediatamente riconoscibile è senz’altro la grafica delle proprie etichette. Intese fin dall’inizio come un tratto distintivo, queste sono infatti creazioni di Emily Chappell, una giovane disegnatrice e fumettista di Glasgow: decisamente informali, talvolta paradossali e molto divertenti, le etichette intendono raccontare una piccola storia, sempre legata ad aneddoti che riguardano la distilleria o il tema della bottiglia. Per ogni imbottigliamento di una singola distilleria, ciascuno numerato progressivamente, il concept dell’etichetta resta sempre il medesimo: vi sono solo poche piccole differenze, che rendono ogni sequenza di imbottigliamenti una sorta di piccola serie, in costante evoluzione. Anche per questa ragione, i whisky di TBWC sono diventati rapidamente oggetto del desiderio di molti collezionisti.